PRONTI PER IL LANCIO
Finalmente è arrivato il mio momento tanto atteso.
Pier mi chiama e comincia a mettermi una semplice imbragatura tanto stretta che mi
sono accorciata di 2 centimetri ^_^, poi saluto mia figlia e mio marito per poi… Pier,
io e altri ragazzi incamminarci verso l’aereo, l’emozione comincia a salire, sull’aereo prima
sale il pilota poi altri due ragazzi come me, prima esperienza con i loro rispettivi istruttori,
poi i tre fotografi, alla fine Pier e per ultima io, per poi essere i primi a lanciarsi.
Si chiude il portellone e si parte….Non ho pensato al decollo, non ho pensato
un solo istante a qualcosa di negativo.
Ho gustato ogni istante, ho cercato di imprimermi ogni piccolo gesto, ogni piccola parola,
ogni espressione di sguardi, osservavo fuori dal finestrino
lo splendido panorama ,vedendo il mondo sempre più piccolo; sono qua “sola” con me stessa
ad affrontare qualcosa che avrei ritenuto impossibile, qualcosa di grande che rimarrà per
sempre indelebile nella mia mente e mi renderà un po’ speciale.
Arrivati circa a 1500 si può osservare uno spettacolo meraviglioso, si vedono montagne
ancora nevate con distese verdi immense , che pace , c’è
il rumore dell’aereo ma passa in sotto fondo, sull’aereo siamo un pò pigiati non c’è spazio per
muoverci ma è bello condividere le tue emozioni con altri e stare a stretto contatto
...ti dà sicurezza e coraggio, non ti senti solo.
Arrivati a quota 4000 Edo l’operatore mi da il cinque, intanto Pier fa gli ultimi controlli prima
di aprire il portellone… Edo esce per primo poi Pier mi sporge
fuori dall’abitacolo……..in quel momento mi sono sentita libera, il mio pensiero è andato
a mio padre, mia madre e a mio fratello, stringevo nella mia mano un pensiero
per loro, ho preso un grosso respiro e quando Pier dietro
di me mi ha spinto giù con Lui …è stato un momento meraviglioso,
non riesco a descriverlo con le parole perché sono tante emozioni,
tanti pensieri, tanta adrenalina concentrati in pochi istanti
...che purtroppo non riesco a raccontarlo bisogna proprio viverlo, mi ricordo un silenzio assoluto,
diverso dal solito non sentire rumori e che ho gridato per fare uscire tutto
ciò che avevo dentro ma non so se si è sentito il mio urlo…
poi mentre eravamo in caduta libera a circa 200/210 km orari e stavo
provando tutte queste emozioni ci siamo stretti la mano in volo io ed Edo,
poi Pier e Edo si sono dati il segnale e quando Pier ha aperto
il paracadute c’è stato come un risucchio per passare ad uno stato di
tali emozioni e adrenalina ad un altro momento magico di dolcezza,
sentire il mio cuore fluttuare, lasciarsi coccolare dalle correnti d’aria ,
ammirare la limpidezza del cielo, toccare quasi le nuvole, sentire il calore
del sole, contemplare la terra così piccola ma infinita allo stesso tempo e
piano piano mentre la distanza tra me e la terra si accorcia intravedi movimenti
di vita, di animali, macchine e persone e mentre mi avvicino sempre più alla terra
penso che è finito troppo presto, vorrei ancora stare in aria e danzare, vorrei
ancora sentire l’aria che mi accarezza, vorrei ancora lasciare libero il mio cuore di
fluttuare, vorrei ancora lasciare liberi i miei pensieri di volare lasciare fuori
tutto dal mio corpo per poi riprendermelo più tardi ma almeno per questi istanti
sentirmi svuotata come quando si ressetta un computer, che cancella i virus, cancella
tutto ciò che non usi più insomma una bella ripulita dove poi ricominci da capo
con più energia e voglia di vivere, dove il passato è un ricordo positivo e non più
doloroso, dove l’esperienza ti insegna cosa devi guardare per essere felice.
Caro Barnaba, papà e mamma come Vi avevo promesso sono venuta a trovarvi,
a giocare un po’ con Voi dove ho sentito le vostre carezze, il vostro abbraccio
vi penso spesso e siete sempre nel mio cuore che ora come scenderò a terra mi riprenderò
e ci sarà oltre il mio battito anche il vostro.
La terra si avvicina ora sono felice vedo mio marito e mia figlia che mi salutano e il
mio pensiero nel vederli è, se saranno fieri di me, bello vederli, bello sentire che mi
vogliono bene.
Il mio viaggio è alla fine e quando tocco con i piedi a terra mi rendo conto di essermi
ricaricata ed essere pronta ad affrontare altre sfide e si spera ovviamente piacevoli.
Devo ringraziare Pier per essere stato l’artefice di questa realizzazione di un sogno
diventato realtà, carico di un vortice di emozioni che non dimenticherò per tutta la mia vita.
Grazie Pier
Grazie a mio marito e a mia figlia che non mio hanno ostacolato in questa avventura
fantastica e gliene sarò sempre grata.
18 luglio 2010