VALERIO BARNABA DI BUJA


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Valerio ha dovuto interrompere l'università per vestire la divisa militare. Fu per un breve periodo in alta Italia e poi fu mandato nel Sud. Per fortuna, la sua guerra nel senso tradizionale, durò poco piùdi un anno, ma dovette poi continuarla sulle montagne per altri due.Con l'arresto di suo padre ( Adolfo Barnaba di BUJA) dovette scendere dalle montagne e presentarsi al comando militare per non pregiudicare maggiormente la posizione di suo padre in vista del processo. Così lo caricarono su un treno per un ignota destinazione. Si seppe dopo che era destinato ad aggregarsi alle truppe combattenti in Germania.Si era presentato solo per tentare di aiutare suo Padre, ma ora nella situazione che si trovava non era più il caso di rimanere.Difatti arrivati ad Alessandria, Valerio e altri suoi compagni di sventura furono rinchiusi in una caserma tedesca. Il destino volle che la stessa notte la città fosse bombardata e la caserma colpita.Attraverso dei varchi aperti dalle bombe, Valerio riuscì a fuggire e a ritornare a casa. IL giornodopo con l'amico Mario Villa partirono per S.Giovanni Bianco (in Val Brembana nel Bergamasco)e poi proseguendo per le montagne raggiunsero i partigiani.Nel 1960 Agadir in Marocco fu scossa da un catastrofico terremoto; Valerio con un vecchio Paiper caricato fino all'inverosimile di medicinali, compì un'avventuroso RAID da Asiago ad Agadir per portare i primi soccorsi ai disastrati abitanti di quella regione.

Per questa impresa, dall'Aereoclub Italiano gli fu conferita una medaglia d'ORO.

Lettera di Valerio che parla del Padre


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